05 Dic Tipologie di infestanti nell’industria alimentare – parte 2
Nel precedente articolo abbiamo parlato delle tipologie di infestazioni dei prodotti alimentari da parte degli insetti, con un approfondimento riguardante quelli della famiglia dei Coleotteri. Oggi parliamo di altre tipologie di infestanti, insetti e non, che interessano derrate alimentari e il mondo dell’industria agroalimentare.
Altri insetti infestanti i prodotti agroalimentari comprendono mosche, mosconi e moscerini, blatte e falene. Non appartenenti agli insetti vi sono in particolare i roditori. Vediamo di conoscere più da vicino queste tipologie di infestanti.
Mosche, mosconi e moscerini
Diverse sono le mosche che possono infestare le aziende alimentari. In primis la mosca comune, Musca domestica, generalmente presente in ambienti antropizzati e in grado di cibarsi di qualsiasi substrato umido. Costituisce una problematica soprattutto nello smaltimento dei rifiuti, che nei periodi estivi deve essere frequente e attento per evitare una proliferazione massiccia dell’infestante.
Alla Musca domestica si aggiungono i cosiddetti mosconi della carne come Lucia spp., Calliphora spp. e Sarcophaga carnaria. Tipiche dell’industria dei prodotti stagionati sono le mosche della famiglia delle Piophilidae, le cui larve sono in grado di compiere salti di qualche centimentro e se ingerite possono provocare fastidiose ulcere.
I prodotti fermentati, invece, attraggono ditteri appartanenti al genere Drosophila spp., i cosiddetti moscerini della frutta.
Tra le mosche infestanti gli alberi da frutto vi sono Ceratitis capitata o Ragholetis cerasi, mentre l’ulivo viene infestato da Bactrocera oleae e Bactrocera dorsalis.
Formiche
Le formiche operaie alimentano le loro larve con sostanze zuccherine e proteiche, invece gli adulti che hanno una dieta prevalentemente glucidica, cioè si nutrono delle sostanze zuccherine presenti nelle piante o di melata.
La presenza delle formiche rappresenta un rischio inerente alla sicurezza alimentare in quanto potenziali vettori di microrganismi; infatti sono spesso frequentatrici di ambienti inquinati dove possono raccogliere diversi patogeni (Pseudomonas, Staphylococcus, Salmonella, Clostridium, ecc.) e trasportarli, durante il percorso per la ricerca di sostanze zuccherine, sulle derrate alimentari o sulle superfici di lavorazione degli alimenti, contaminandoli.
Inoltre, può succedere che le formiche operaie e/o alate all’interno di un’industria alimentare, possano andare a finire in matrici alimentari prevalentemente dolci (succhi di frutta, marmellate e altre produzioni dolciarie), durante i processi di lavorazione, con conseguente rinvenimento all’interno dei prodotti di frammenti di formica, se non perfino di esemplari vivi.
Oltre alla contaminazione diretta, le formiche possono contaminare gli alimenti anche con vari materiali polverizzati che le operaie espellono dal nido nelle fasi di costruzione o ampliamento dello stesso o con materiali prodotti dalla eliminazione dei bozzoli pupali già schiusi.
Blatte
Per l’ampia diffusione e la sgradevole notorietà, favoriti anche dal microclima caldo umido, questi insetti possono infestare più o meno tutte le filiere alimentari. In aggiunta ai normali prodotti alimentari si nutrono di un’ampia scala di materia organica, incluse altre blatte. Fortemente attratte da sostanze zuccherine e più in generale da residui di lavorazione abbandonati per incuria o in attesa di essere asportati, oltre a compromettere la commercializzazione degli alimenti, sono coinvolte nella trasmissione di molti agenti patogeni, come quelli che causano avvelenamento da cibo e infezioni delle ferite e rappresentano un indice di trascuratezza strutturale ed impiantistica.
Le blatte contaminano l’ambiente attraverso feci e cibo rigurgitato e infettano i materiali con il loro caratteristico odore. L’aria negli stabilimenti infestati può contenere frammenti dei loro esoscheletri e i loro escrementi. Il corpo appiattito permette loro di colonizzare anche luoghi angusti come crepe e fessure dei pavimenti. L’elevata capacità esplorativa le porta a infestare condotte e tubature dei servizi, canali di scolo e fognature. Un’ igiene approssimativa dei locali attira le blatte anche all’interno dei macchinari.
Blatta orientalis si localizza primariamente nei tunnel e nelle fognature dove l’ambiente è più fresco rispetto ai locali di produzione: da qui la blatta attraverso fessure e scarichi fognari è in grado di raggiungere altri reparti. Blattella germanica, prediligendo temperature ed umidità più elevate, si localizza negli anfratti offerti dai macchinari, dalle centraline elettriche, dalle condotte mal coibentate.
Falene
Anche note come tignole, falene del mulino, tarme del cibo o farfalline della farina, le falene sono piccoli insetti appartenenti all’ordine dei Lepidotteri. Il loro sviluppo generalmente è legato in modo prevalente o esclusivo a substrati alimentari di origine vegetale, come ad esempio granaglie, farine, pasta alimentare, riso, biscotti, ma anche frutta secca, spezie, zucchero, semi, cacao e cioccolato.
Si tratta di insetti olometaboli, cioè insetti a metamorfosi completa, il cui ciclo di sviluppo comprende gli stadi di uovo, larva, crisalide, adulto.
I danni delle tarme alimentari o tignole delle derrate sono causati prevalentemente dall’attività delle larve. Accanto al danno diretto dovuto alla sottrazione di sostanza alimentare, il principale danno è di tipo indiretto, dovuto alla contaminazione degli alimenti attraverso bave sericee, escrementi, esuvie, frammenti del corpo, bozzoli, squame, peli, carcasse di larve e adulti morti.
Le larve possono arrecare danni anche ai materiali di confezionamento e agli imballaggi, perforandoli con l’apparato boccale per raggiungere il substrato alimentare o al contrario per allontanarsene, quando abbiano raggiunto la maturità.
Roditori
L’ordine dei Roditori comprende numerose specie, ma dal punto di vista dell’industria alimentare, nella maggioranza dei casi ci si riferisce ai topi e ai ratti (Mus domesticus, Rattus rattus e Rattus norvegicus). Topi e ai ratti causano gravi problemi sanitari, ma anche incalcolabili danni d’immagine. La presenza di roditori può essere veicolo per il trasporto di pulci, pidocchi e zecche, portatori di malattie come febbre da morso di ratto, leptospirosi, salmonellosi, tifo murino e persino la peste. Particolarmente coinvolte sono industrie che producono cibi a base di cereali o graminacee. I magazzini di stoccaggio rappresentano uno dei luoghi elettivi per topi e ratti.
Ad una infestazione consegue una capacità di contaminazione di una grande quantità di alimenti, per via delle abitudini di “roditura“, di questi animali. Grazie a questa voracità, riescono ad entrare in contatto e contaminano molti più alimenti, di quanti effettivamente ne consumano. Oltre ciò, un fattore importante da considerare, è la grandissima capacità, e velocità riproduttiva dei ratti. Oltre alla roditura, la contaminazione, può avvenire anche attraverso la perdita dei peli, e tramite gli escrementi, e le carcasse di animali deceduti. In caso finiscano a contatto con i macchinari di lavorazione, pezzi del loro corpo possono finire nel prodotto finito.
Per questa tipologia di infestanti nel contesto delle industrie alimentari vanno rispettati particolari requisiti di buona prassi operativa. La norma UNI 11381:2010 può essere presa a riferimento anche per il controllo e il monitoraggio dei roditori.