Conosciamo la cimice

Conosciamo la cimice

Con la fine dell’estate e l’arrivo di temperature più miti arriva anche la migrazione delle cimici in casa e in giardino. Questi insetti sono piuttosto sgradevoli, soprattutto per il loro aspetto, il modo di muoversi, il rumore del volo e soprattutto per l’odore inconfondibile che secernono se disturbati.

Prima di capire come allontanare le cimici in modo definitivo, è necessario conoscerne bene le caratteristiche, al fine di prevederne i comportamenti ed evitarne la proliferazione.

Le cimici sono insetti fitofagi, vale a dire si nutrono di piante e specie vegetali. Una volta che la cimice entra, infatti, in contatto con le piante, rilascia una sostanza nociva che porta la vegetazione ad una lenta necrosi. Proprio per questo motivo sono tra i principali nemici degli agricoltori, che spesso sono costretti all’utilizzo di antiparassitari aggressivi al fine di poterle allontanare dal raccolto.

Vi sono due specie: la cimice verde (Palomena prasina o Nazara Viridula) e la cimice asiatica (Halyomrpha halys)

La cimice verde è un insetto eterottero della famiglia Pentatomidae.  Lunga poco meno di 1,5 cm, si muove di giorno, restando ferma e al riparo durante la notte.

La cimice asiatica ha una caratteristica forma a scudo, comune anche ad altre cimici, raggiungendo una lunghezza di circa 1,7 cm. I colori della corazza si possono differenziare, ma principalmente si riscontrano tonalità di bruno nella parte superiore e inferiore del corpo, con macchie in toni di grigio, bianco sporco, nero, rame e talvolta colore bluastro. La parte finale delle antenne è caratterizzata da bande chiaro-scure, così come sul bordo esterno dell’addome. Originaria del Giappone, della Corea, Cina e Taiwan, questo parassita si è introdotto nel nostro paese infiltrandosi negli imballaggi di cartone e nei contenitori in legno provenienti dall’Oriente. Il primo esemplare in Italia è stato rinvenuto a Modena nel 2012 ed è tuttora studiato e analizzato nelle Università e nei vari centri di ricerca. Preferisce terreni pianeggianti, sabbiosi e zone di erba alta.

La cimice asiatica è causa di grandi infestazioni per la sua alta capacità riproduttiva e l’assenza di predatori naturali.

Nei mesi autunnali, per superare l’inverno, le cimici migrano verso le nostre case in cerca di ripari, andando a rintanarsi in anfratti e zone riparate. In primavera con la ripresa del loro ciclo vitale escono dai loro ripari, ricreando nuovamente delle spiacevoli situazioni di infestazione.

La cimice è un tipo di infestante dalla dieta molto varia. Si nutre di diverse specie di piante come cereali, colture ortive, piante da frutto e ornamentali.  La sua presenza è particolarmente dannosa in ambito agrario, poiché causa ingenti danni alla coltivazione di frutta e ortaggi. Riparandosi durante il periodo invernale nelle rocce, tra gli arbusti e negli anfratti degli edifici abbandonati, la cimice esce allo scoperto in ottobre e ad aprile provocando danni ai frutti e alle piantagioni. Per nutrirsi perfora il rivestimento del frutto della pianta poiché con il suo apparato boccale perfora i frutti, infestandoli con la loro saliva. Di conseguenza un frutto presenterà foglia dalle punteggiature anomale e delle fossette o aree necrotiche all’esterno, che si traducono in marciume dei prodotti agricoli, perdita di semi e minaccia di trasmissione di agenti patogeni per la pianta e nocivi alla salute dell’uomo.

Ecco, dunque, che eseguire una disinfestazione in modo ottimale è il miglior modo per rimuovere le cimici definitivamente non solo dalle case, ma anche dalle colture. Nel prossimo articolo vediamo alcuni accorgimenti per prevenirne la proliferazione e come agisce l’intervento dei tecnici disinfestatori professionisti del settore.

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